Ventilazione ambientale in produzione: obiettivo riduzione calore, fumi e polveri stagnanti
La progettazione ed il dimensionamento delle soluzioni di bonifica ambientale partono dal presupposto che la nuvola di fumi in produzione, ristagna generalmente ad un’altezza compresa tra i 4 e i 7 metri da terra. Il flusso d'aria aiuta a normalizzare la temperatura durante i periodi di riscaldamento, evitando che l'aria calda ristagni in alto. Gli altri punti fondamentali di qualsiasi progetto sono:
1) Ricambio aria sempre necessario
Qualsiasi sia il sistema utilizzato, occorre garantire il ricambio d’aria previsto dalla legge ed in ogni caso i nostri sistemi non ricircolano mai al 100% ma utilizzano un 20/30% di aria presa dall’esterno.
2) Lavoro di squadra con gli impianti centralizzati o i depuratori portatili
Le diverse attività di bonifica e ventilazione generale raramente possono essere utilizzate come unica soluzione e devono essere applicate insieme ad aspirazioni con captazione localizzata vicino alla fonte di inquinamento. Così facendo si ottiene una completa bonifica dell’ambiente ed un notevole risparmio energetico.
3) Definire: Ricircolo dell’aria si o no?
La normativa nazionale di riferimento, DPR n. 303/56 sull’igiene del posto di lavoro, non si esprime chiaramente sulla possibilità o meno del ricircolo dell’aria negli ambienti di lavoro.
Di sicuro per poter aspirare, filtrare e ricircolare l’aria all’interno di un’officina dove sono presenti fumi e polveri è necessario effettuare un progetto di bonifica che utilizzi le migliori tecnologie disponibili e in ogni caso non è possibile ricircolare in caso siano presenti agenti inquinanti molto tossici.
4) Attenzione al risparmio energetico
L’espulsione dell’aria all’esterno come avviene per gli impianti di aspirazione classici comporta una spesa energetica per il riscaldamento dell’aria che rientra dall’esterno nei mesi invernali. Il ricircolo dell’aria invece consente un’economia dei costi di riscaldamento.